mercoledì 1 dicembre 2010

Giornata mondiale contro l'AIDS


Oggi è la giornata mondiale contro l'AIDS.
Siccome io non sono un medico, non sò parlare delle nuove ricerche e sicuramente sotto questo aspetto non sono neanche aggiornata, allora mi limito nella mia ignoranza a dire stiamo attenti perché l'AIDS purtroppo C'E' ANCORA!

Sono stati molti gli artisti morti per questo male ma voglio cogliere l'occasione di questa giornata per parlavi di un artista che io amo molto, l'immagine qui sopra (alla quale io ho aggiunto i nastrini rossi simbolo della lotta contro l'AIDS) così come lo sfondo del mio blog sono opera sua, per chi non lo conoscesse sto parlando di Keith Haring.

Haring è morto 20 anni fà e la grande Fernanda Pivano all'inizio del suo contributo al catalogo di "The Keith Haring Show" del 2005 a Milano scrive: "Ah, Keith Haring. Come si fa a parlare di lui senza ricordare che è morto a trentun'anni..".
Era un artista "di strada" ma che aveva studiato alla scuola di arti visive, lui voleva che l'arte fosse popolare, lui voleva coinvolgere la gente con la sua arte e lo faceva continuamente firmando e disegnado i suoi soggetti al momento per chi glielo chiedeva su magliette, cappellini, biglietti di mostre o anche parti del corpo :-), distribuendo a manciate e continuamente (come racconta sempre la Pivano) clip con i suoi pupazzi inimitabili o ancora disegnandoli sui muri della metropolitana.

Nel 1988 apre il suo Pop Shop a Tokyo, in quell'occasione rilascia una dichiarazione dove dice "Nella mia vita ho fatto un sacco di cose, ho guadagnato un sacco di soldi e mi sono divertito molto. Ma ho anche vissuto a New York negli anni del culmine della promiscuità sessuale. Se non prenderò l'Aids io, non lo prenderà nessuno" poco dopo scopre di essere affetto da HIV.

Nel 1989 crea la Keith Haring Foundation, un'organizzazione a scopo benefico che si occupa dei problemi sociali relativi all'AIDS e all'infanzia, tema a cui è molto legato, nei suoi Diari infatti scrive: "Non realizzavo mai temi erotici nei miei disegni della metropolitana, per via dei bambini: i bambini per me rappresentano il futuro, l'immagine della perfezione".

Uno dei suoi ultimi viaggi è stato a Pisa dove nel 1989 ha realizzato un murales sulla parete della Chiesa di Sant' Antonio intitolato "Tuttomondo" ed è proprio con qualche appunto di questo suo soggiorno a Pisa che terminano i suoi diari, pochi mesi dopo infatti, il 16 febbraio 1990 Keith Haring muore.
Voglio concludere questo post con le parole dell'artista in una delle sue ultime interviste:

"Non importa quanto a lungo lavori, prima o poi finirà. E ci saranno sempre cose che verranno lasciate incompiute. E non ha nessuna importanza se vivrai fino a settantacinque anni. Ci saranno sempre idee nuove. Ci saranno sempre cose che avresti desiderato ottenere. Potresti lavorare per sette vite.. Parte del motivo per cui non ho problemi ad affrontare la realtà della morte è che, in un certo senso, non è una limitazione. Sarebbe potuto accadere in qualsiasi momento, e prima o poi accadrà. Se vivi seguendo questo pensiero la morte è irrilevante. Tutto ciò che stò facendo ora è esattamente ciò che voglio fare." - Keith Haring

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