mercoledì 30 settembre 2009

Calamari ripieni al forno

Ancora una volta ho attinto al gran archivio di ricette messo in rete dai foodblogger..
Questa volta la persona da ringraziare si firma "cipolla" e scrive sul blog Gustosa...Mente!. Avevo provato già un po' di volte l'impresa dei calamari ripieni ed era sempre stata un disastro ma ora grazie alla ricetta in questione ogni volta è un successo (sì lo so me la sto tirando la prossima volta sarà un disastro ;-) ).
Dunque ecco la ricettina

Ingredienti per due persone:
400g di calamari
2 filetti di acciuga
40g di mollica di pane
un mazzetto di prezzemolo
poco vino bianco
olio
sale

Preparazione
Io i calamari li ho presi congelati quindi non ho fatto gran fatica nel pulirli unica cosa una volta scongelati ho dovuto controllare che non avessero l'ossicino interno (quello che sembra di plastica per capirci).
Ho quindi separato le sacche dai tentacoli.
Presi i tentacolini li ho tritati con un coltello in piccoli pezzi, ho quindi aggiunto il prezzemolo tritato e la mollica di pane un pochino ammollata nel latte (ma proprio appena appena) e i filetti di acciuga anche quelli tagliati a pezzettini piccoli.
Qui se piace si può aggiungere anche uno spicchio d'aglio tritato che io ho omesso.
Per riempire le sacche io mi sono aiutata con una tasca da pasticcere con la quale io personalmente faccio prima ma si può procedere anche un cucchiaino e tanta pazienza!
Le sacche vanno poi chiuse con uno stuzzicadenti e anche bucherellate per evitare che in cottura si rompano.
Si mettono quindi i calamari in una teglia unta con poco olio e si aggiunge un goccino di vino bianco sul fondo prima di infornarli.
Io li ho cotti a 180° per circa 20-25 minuti e serviti accompagnati da patate al forno.

Buon appetito a tutti

domenica 20 settembre 2009

Un giorno di ordinaria follia

Esattamente una settimana c'è stato uno dei nostri giorni di ordinaria follia.
Tutto è cominciato un mese prima quando il babbo ha visto su internet che a Firenze c'era una mostra di Robert Mapplethorpe e subito ha avuto il lampo di genio "Lo diciamo a Davide e Ale e andiamo?", ottimo il giorno dopo loro sono qui da noi a cena e scatta la proposta: Davide ama fare foto ed è subito entusiasta, ad Ale piace molto Mapplethorpe e non è mai stata a Firenze quindi è doppiamente interessata. Decidiamo la data e nel tempo che resta con il babbo studiamo l'itinerario (più lui a dire il vero).
Sabato sera, dopo una giornata passata interamente al lavoro, torno a casa e trovo i nostri compagni di viaggio (data la levataccia che ci spetta dormono da noi) ceniamo e filiamo a nanna!
Domenica mattina le sveglie suonano sincronizzatissime alle 3.30.
Ci alziamo alla spicciolata, il caffè per i due uomini e poi si parte!
Guida il babbo, Ale e Davide dormono io tento di resistere ma a un certo punto crollo, mi sveglio poco dopo e il babbo mi guarda e mi dice "Dormi, dormi!" quasi ordinandomelo, ha ragione è meglio che io dorma con la settimana che ho sulle spalle le tre ore e mezza di sonno che ho avuto non sarebbero sufficienti per girare Firenze come si deve, e poi è meglio dargli supporto morale al ritorno quando anche lui sarà stanco.
Arrivati in Versilia siamo tutti svegli e quindi ci fermiamo per la colazione.
Proseguiamo quindi il nostro viaggio e per prima cosa una volta arrivati a Firenze alle 9.15 andiamo dritti dritti a Piazzale Michelangelo così da renderci subito conto della meraviglia che ci aspetta. Sul piazzale ci fermiamo e ognuno tira fuori la sua "arma" ovvero la macchina foto: Davide a papà hanno delle signore macchine, io e Ale ci difendiamo coi nostri mezzi!
Rimontiamo in macchina e troviamo un parcheggio (pure all'ombra) nei pressi del lungarno ci prepariamo e si comincia a camminare prima meta: la mostra. In una mezzorata di cammino
siamo davanti alla galleria dell'accademia ma... c'è una bella coda! In effetti non avevamo considerato che essendo la sede espositiva della mostra l'accademia stessa, luogo che custodisce l'originale del David di Michelangelo, è un polo di attrattiva turistica mica da ridere. Davide e papy sono in fila mentre io e la cugins andiamo a vedere un negozietto, al nostro ritorno ci dicono di assicurarci che la fila per la mostra sia proprio quella, con Ale chiediamo a un addetto che ci dice che allo stato attuale della coda ci toccherà aspettare un'ora/un'ora e mezza, che quindi lui ci consiglia o di tornare dopo le 17 (ehm.. sì se non dovessimo tornare a casa...) o se no di fare la prenotazione andando in un museo lì vicino a pagando un supplemento di 4€ a testa. Considerando che io e Ale abbiamo comunque il ridotto e che stare tutto quel tempo in coda ci impedirebbe di vedere molte cose decidiamo di pagare pegno ma almeno entriamo subito!!! La mostra è BELLISSIMA comprende in totale 111 opere di cui 93 di Mapplethorpe e le restanti vanno dai bozzetti alle sculture di Michelangelo (tra cui lo stesso David), a un quadro di Andy Warhol, all'affascinante accostamento della natura morta di Robert Mapplethorpe ai vasi originali della foto.
All'uscita compriamo come nostro solito il catalogo e facciamo "Il rito" che consiste in firma del catalogo e foto davanti all'entrata. Dopo esserci fermati a comprare pizze e focacce per pranzo cominciamo la nostra camminata.
Arriviamo al Duomo passando davanti a Palazzo Medici Riccardi.
Ci fermiamo su una panchina vicina alla Cupola del Brunelleschi mangiamo e scriviamo le cartoline e poi si riparte!
Iniziamo con un giro intorno al Duomo e già qua la guida che abbiamo trovato ( a cura del prof. Luciano Artusi) e che il babbo a studiato ci regala alcune "chicche" come "la gabbia per grilli": secondo il disegno originale del Brunelleschi infatti la cupola avrebbe dovuto essere cinta da un ballatoio, dopo la morte dell'artista però,smarriti che furono i suoi disegni, rimase incompiuto. Successivamente Baccio D'Agnolo riprese i lavori su una delle otto facce del tamburo secondo un suo disegno ma quando la vide Michelangelo la giudicò appunto una "gabbia per grilli" e i lavori non proseguirono oltre.
Già qui notiamo inoltre la presenza di molte edicole e di molti raccoglitori per le "limosine" ai poveri.
Il nostro percorso continua portandoci a Piazza della Repubblica che è un po' il centro del centro storico di Firenze.
Qui ci sono dei writers che realizzano le loro opere, appena più avanti c'è una "madonnara" che coi suoi gessetti fa delle riproduzioni bellissime dei quadri famosi, la vicinanza tra le due "correnti artistiche" è proprio bella da una parte c'è l'arte DI strada fatta con le bombolette dall'altra l'arte proposta SULLA strada.
Proseguiamo verso la loggia del mercato qui possiamo vedere tanti banchi che vendono borse e abbigliamento in pelle tipiche dell'artigianato locale e possiamo anche trovare la famosa fontana del porcellino. Di questa fontana che a dire il vero rappresenta un cinghiale in bronzo ce ne sono alcune copie per il mondo, la leggenda vuole che toccare in naso del porcellino porti fortuna e che si debba esprimere un desiderio mettendo un moneta nella bocca del porcellino, se lasciandola andare essa cade nella grata ai piedi dell'animale il desiderio si avvererà! Naturalmente da bravi turisti non possiamo sottrarci al rito e ovviamente neanche a fotografarlo!


























Il nostro percorso ci porta quindi in piazza della Signoria, qui tra copie di celebri statue, palazzo Vecchio, Galleria degli Uffizi, il punto in cui venne impiccato e poi arso Savonarola (non si mai vuoi mica correre il rischio che sopravviva) la nostra curiosità si ferma invece sul "L'importuno" ovvero un profilo scolpito su una pietra del bugnato alla base di palazzo Vecchio. Si narra infatti che Michelangelo mentre passava di lì fosse spesso infastidito da un chiacchierone che lo tediava con le su ciance, un giorno avendo con se punta e mazzetta mentre questo lo seccava tenendo le mani dietro la schiena ne incise il profilo sulla pietra e i fiorentini presero a chiamare quel profilo "L'importuno". (E anche questa senza la guida non l'avremmo mai notata).
Andando verso il Ponte Vecchio ci fermiamo in una gelateria che ci attira per la sua vetrina: al posto delle vaschette col gelato ha infatti tutti i ghiaccioli in fila da un lato, e dall'altro tutti i gelati ma anch'essi su stecco, un effetto ottico bellissimo e siccome la voglia di gelato già c'era ne approfittiamo subito. Arriviamo (sempre mangiando il gelato come si può notare dalla foto) al Ponte Vecchio, forse non tutti sanno che questo ponte ora noto come "dimora" di orefici nasce come rione per i macellai, infatti la Signoria li volle raggruppare sul ponte in modo tale che potessero gettare direttamente in Arno i piccoli scarti di lavorazione evitando così di sporcare la città passando coi carretti, poi siccome i macellai erano disordinati e confusionari la Signoria li sfrattò ponendoci invece i più puliti e ordinati orefici.
Giunti quindi all'altra sponda dell'Arno vediamo Palazzo Pitti, una particolarità riguarda proprio la sua facciata infatti in essa ci sono due pietre una di circa dieci metri e l'altra di appena trenta centimetri poste proprio l'una accanto all'altra!
Ci ridirigiamo quindi dall'altra parte del fiume passando per il ponte di S.Trinità sul quale ci fermiamo a fare qualche scatto del "dirimpettaio" ponte vecchio.
A questo punto della giornata il tempo si ingrigisce un pochettino e cerca pure di far finta di piovere, fortunatamente scende solo un po' di pioggerellina fine e la smette pure subito (e meno male visto che arrivati e vedendo la giornata di sole abbiamo lasciato gli ombrelli in macchina così da alleggerire gli zaini).
Arriviamo dopo una bella camminata a Santa Maria Novella. Ai lati della piazza si trovano due piramidi marmoree poggiate su quattro tartarughe in bronzo, intorno a queste piramidi (prima fatte in legno) si è corso per tre secoli il Palio dei Cocchi, voluto da Cosimo I de' Medici e corso ogni anno il 23 giugno, vigilia della festività di San Giovanni Battista.
A questo punto, con andatura un pochino rallentata dalla stanchezza ci ridirigiamo verso il centro passando davanti al battistero di San Lorenzo e arrivando davanti alla casa di Dante Alighieri. A questo punto si è fatta una certa ora e sebbene rinunciando a Santa Croce andiamo verso la macchina.
Essendo più tardi del previsto decidiamo di andare a prendere direttamente l'autostrada (all'andata siamo usciti a Pisa e abbiamo preso la superstrada gratuita FI-PI-LI) ci affidiamo al navigatore di Davide che però sembra che ci prenda in giro: continua a dirci di girare dove in realtà non si può stordendoci a suon di ripetere "RICALCOLO" fino a quando Davide si rende conto che lo aveva impostato "a piedi" quando dovevamo raggiungere la mostra e non aveva più tolto tale opzione!!!
A uscir da Firenze c'è un po' di traffico tipico delle cinque del pomeriggio e scorgo dei ragazzi che hanno fuori dal finestrino la bandiera viola della loro squadra, infatti oggi la fiorentina ha vinto!
Tutto prosegue bene fino a Deiva Marina dove per dei lavori rimaniamo imbottigliati in coda in alcuni tratti anche fermi, cosa che ci fa piombare addosso tutta la stanchezza della giornata.
Nonostante ciò papy regge alla grande e guida sempre e solo lui fino al nostro ritorno a casa alle 22.15 circa.
Beh per fortuna Davide e Ale avevano deciso di rientrare a Torino l'indomani mattina!
Per quanto mi riguarda è stata una giornata fantastica.
Ringrazio papà che ha avuto l'idea, ha studiato l'itinerario e a guidato prima la macchina e poi noi in giro per la città, Davide e Ale che hanno avuto il coraggio di seguirci e spero si siano divertiti e non si siano pentiti di aver seguito 'sti due pazzi!
Alla prossima!!!

lunedì 7 settembre 2009

Roma, il gran finale

Dopo un bel po' di attesa eccomi a raccontare l'ultimo giorno del nostro viaggio a Roma.
Il nostro risveglio è ormai super collaudato, io ho la sveglia leggermente più presto (tanto è solo la vibrazione del cellulare e Vero non la sente) perché la mattina ho i ritmi lenti, lei invece preferisce dormire 10 minuti in più e prepararsi più rapidamente. Siamo ormai già abituate a far combaciare i nostri tempi e anche oggi con le valige da chiudere tutto quadra e alla solita ora siamo al bar per la colazione! Pronte.. via.. direzione Pantheon! Il giorno prima c'eravamo passate davanti e c'era una marea di gente, oggi, forse anche grazie all'orario la situazione è molto tranquilla, il sole del primo mattino che filtra dalla cupola è meraviglioso, una luce tenue che crea un senso di tranquillità e serenità. Davanti al pantheon ci sono personaggi molto divertenti, sarebbero dei centurioni ma sul loro elmo ci sono le piume (??!!) e c'è pure una donna... mah.... Proseguiamo verso piazza Navona che nonostante la presenza di lavori che ne "interrompono" la vista è un gran bel vedere: la fontana del Nettuno, quella del Moro e la famosissima fontana dei fiumi del Bernini posta proprio di fronte a Sant'Agnese in Agone del suo acerrimo rivale Borromini, infatti come si può notare dalla foto ha messo un fiume che si ripara il volto con la mano, dando adito a due interpretazioni: che si ripari perché ne teme il crollo o per non vedere quell'obrobrio... (beh obrobrio proprio non è..)! HIHIHI
Dopo aver visitato la piazza e la chiesa eccoci a Campo dei fiori, è sabato e c'è il mercato.. mamma che casino! Praticamente scappiamo in due minuti.
A questo punto non con molta facilità ad essere sincere troviamo piazza del Pasquino, altra chicca scovata dal routard: vuole la leggenda che Pasquino fosse un sarto che "pungeva più con la lingua che con l'ago", non c'era autorità nella Roma del XV secolo che non fosse fatta oggetto delle sue battute, alla sua morte la statua che era al centro della pizza in cui lavorava fu spostata a ridosso di palazzo Braschi e da allora i romani vi attaccano i biglietti con le proprie rimostranze.
Essendo il primo sabato del mese c'è la possibilità di visitare (gratuitamente) Palazzo Madama, sede del nostro Senato, andando a piazza Navona ci siamo fermate a ritirare i biglietti e la nostra visita è per le 11.40 quindi visto che l'ora si avvicina ritorniamo sui nostri passi in direzione del palazzo.
Al nostro arrivo mettono fuori il cartello che annuncia l'esaurimento dei biglietti, quindi entriamo anche con un pizzico in più di soddisfazione, veniamo fatte accomodare in una sala fino al momento in cui una guida in uniforme molto gentilmente ci invita a seguirlo per cominciare la visita. Purtroppo qui le foto sono vietate ma la visita vale veramente la pena di essere fatta, la guida illustra bene tanto le funzioni delle varie stanze quanto le storie dei vari affreschi e arazzi presenti alle pareti. Il finale prevede la visita all'aula del senato dove ci sediamo mentre ci viene spiegato come si procede con le operazioni di voto eccetera. Mentre usciamo la guida ci regala una copia della costituzione italiana e un opuscolo fotografico del palazzo.
Bene siamo giunte all'ora di pranzo che anche oggi sistemiamo con un panino comprato al supermercato e mangiato nella stupenda piazza Navona.
Il programma del pomeriggio prevede l'itinerario del ghetto, ma mentre ci rechiamo in loco passiamo davanti al Ducati café eh, beh mi pare ovvio, pensiamo subito a Alby!!!
Il nostro itinerario del ghetto parte dal Portico di Ottavia, qui vi è uno slargo dove la mattina del 16 ottobre 1943 i nazisti disposero i camion coi quali deportarono gli ebrei.
Durante la nostra visita del ghetto si verifica l'inevitabile: visto che Vero aveva detto al telefono con sua mamma che non avevamo preso pioggia per nulla ma solo molto sole (a dispetto delle previsioni non grandiose).. quindi cosa poteva succedere se non un bel temporale estivo???!!!
Vabbè proseguiamo e vediamo l'isola Tiberina dove uscendo dal seminato abbiamo visto anche il ristorante "Sora Lella" ristorante creato della sorella di Aldo Fabrizi, Elena, diventata poi famosa nel cinema italiano come, appunto, Sora Lella.
Proseguendo l'itinerario serio vediamo, anche se con l'ombrello, la Sinagoga Nuova (e nella foto di vede che ormai eravamo piuttosto alla frutta) sede anche del museo ebraico che però essendo sabato (giorno di festa ebraico) non possiamo visitare. In effetti diversi negozi sono chiusi e non a caso hanno le insegne con iscrizioni in ebraico.
L'itinerario del ghetto lo abbiamo in realtà fatto un po' alla rinfusa perché sul routard non c'era moltissimo e anche se avevo stampato delle cose da internet facevo un po' fatica a trovare rapidamente da un posto all'altro..
comunque abbiamo visto anche luoghi come piazza delle Cinque Scole , palazzo Cenci, la chiesa di San Gregorio e siamo arrivate dopo lunghe peripezie alla fontana delle tartarughe in piazza Mattei.
E' quindi giunto il momento di cominciare il nostro rientro (sigh) quindi ci rechiamo alla fermata e rimaniamo in attesa del bus che si fa un pochetto attendere suscitando la mia ansia, Vero che ormai mi conosce non mi dice niente (anche se un "eh cavolo non rompere abbiamo una vita di tempo" ci sarebbe stato bene) mi lascia stare mentre attendo ansiosamente il bus giusto, accelera il passo per starmi dietro nella maratona Termini-B&B per recuperare le nostre valige e ricomincia a ridere e distendersi con me mentre ci chiudiamo la porta della camera alle spalle esattamente in orario.
Arrivate in stazione siamo addirittura in anticipo, decidiamo quindi di prendere il treno prima a quello previsto per andare in aeroporto, facendo i biglietti alla macchinetta automatica questa ci avverte che il treno parte tra meno di 5 minuti ma noi siamo al binario 23, il treno parte da 25 che problema c'è? Beh c'è un GRANDE problema : il 25 è lontanissimo dal 23... quindi dopo aver camminato un po ci mettiamo a correre e qui è Veronica a avere il comando.. io fiato non ne ho e non ne ho mai avuto.. ancor meno ora con 12kg di valigia attaccata a un braccio! Vabbè nonostante tutto riusciamo a salire a bordo ma.. il treno è pieno, ok ci aspetta un viaggio in piedi durante il quale conosciamo un nostro compagno di sventura (nel senso che è in piedi pure lui): un ragazzo che ha circa la nostra età (quanti anni aveva Vero? la tua età?) di cui ci rendiamo conto solo dopo di non sapere neanche il nome visto che le presentazioni le abbiamo saltate, che ci chiede quanto ci siamo fermate, se la città ci è piaciuta,ecc e ci racconta di esser appena ritornato nella Sua Roma dopo 3 anni in Iraq! Beh questa cosa mi fa pensare, sì perché in fondo siamo 3 ragazzi che hanno più o meno la stessa età eppure negli ultimi 3 anni (che se guardi sarebbero quelli dopo il diploma) abbiamo avuto tre vite del tutto diverse fra loro..
Ora basta divagare siamo arrivate in aeroporto e di tempo ne abbiamo ancora un bel po, facciamo il check in e andiamo a mangiarci qualcosa, eh è finita l'era delle trattorie tipiche ci tocca un trancio di pizza e via.. poi dopo aver fatto un po' di acquisti da Zara Home (io) e aver tentato la fortuna al Gratta&Vinci (Vero) arriva il momento di imbarcarsi. Il volo questa volta è un po' in ritardo mentre io sempre curiosa da questa nuova esperienza del volo guardo fuori e scambio segnali col personale di terra Vero mi dice questa volta è tranquilla, non c'è problema si lancerà anche nel guardare il panorama.. l'aereo parte verso la pista di decollo ma essendo l'aeroporto di Fiumicino un attimo più grandino di quello di Roma ci mette un po' tanto che a un certo punto la mia compagna di viaggio si gira e mi dice con fare incazzoso "Perché non parte sto coso?" penso che sarei potuta morire dal ridere se non avessi avuto il compito di rassicurarla.... Alla fine partiamo e in effetti lei guarda anche giù solo che sono le dieci di sera, è buio e apparte un bell'atterraggio a Genova passando a fianco alla Lanterna non c'era molto da vedere!
Una volta atterrate i bagagli arrivano subito e uscite dall'aeroporto deserto un taxi ci riporta a casa di Veronica, l'avventura è finita e domani io torno a casa e la Vero sui libri!!

Siamo arrivate stanche morte ma felici, con gli occhi pieni di cose belle e dopo aver lasciato un pezzetto di cuore in una città meravigliosa. Prima di partire ho detto a Veronica " se dopo questo viaggio mi vorrai ancora bene allora la nostra amicizia durerà in eterno": quanto può esser difficile viaggiare con me, organizzo tutto e non mi che niente non vada come avevo previsto, sono ansiosa e "stacanovista", preferisco alzarmi presto e cominciare subito a trottare, la vacanza con me non è a livello fisico una vacanza riposante ma, Vero per me è stata una meravigliosa esperienza e spero che l'anno prossimo o comunque in futuro avremo l'occasione e la possibilità di ripeterla perché per me è stato fantastico!!




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