lunedì 20 luglio 2009

Moonwalk

No, non parlo del compianto Michael Jackson ma del famoso "piccolo passo per l'uomo grande balzo per l'umanità" che fece Neil Armstrong esattamente 40 anni fà!
Armstrong e Aldrin lasciarono una targa in acciaio inossidabile che recita “Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, a nome di tutta l'umanità”.
La missione ha dei nuomeri davvero impressionanti:
vi lavorarono 400.000 tra tecnici e scienziati della NASA,
ci vollero 8 anni prima di poter dire "missione compiuta",
ma soprattutto il costo di 240 milioni di dollari di allora che erano pari alle spese di due mesi di guerra in Vietnam (e le guerre non costano poco)!
Per chi c'era quello fu un momento indimenticabile e per chi non c'era (o per coloro i quali questo è un ricordo) ecco un video.

domenica 12 luglio 2009

Roma, terzo giorno

Il nostro terzo giorno a Roma non era esattamente un giorno qualsiasi ma bensì il primo maggio che non passa inosservato da nessuna parte visto che offre spesso e volentieri la possibilità di fare il "ponte" e visto l'inizio della bella stagione di godersi gite al mare o quant'altro ma a Roma il primo maggio è IL primo maggio, quello del mega concertone, ed è così che la città si riempie ancora più di turisti di quanto non lo sia di solito! La nostra giornata dopo la solita colazione al bar e i vari mezzi pubblici comincia davanti al Quirinale, dove mi sa che mr president aveva ospiti vista la fila di persone lì davanti tutta elegante munita di invito e documento di identità che aspettava pazientemente mentre varie telecamere riprendevano la scena! Visto il palazzo e la piazza circostante ci godiamo il verde dei giardini del quirinale poi, tornando verso piazza Barberini dove in realtà ci aveva lasciate la metro, vediamo anche se solo da fuori la chiesa di S.Andrea, è un peccato non poterne ammirare l'interno perchè anche qui l'opera del Bernini è sicuramente interessante, infatti questa chiesa è "quella della pianta ellittica" per dirla parlando male, un'altra dimostrazione di quanto Bernini fosse scenografo nell'animo.
E' ancora presto e in più oggi è festivo, insomma in giro c'è poca gente e la città ha quell'aira silenziosa e assonnata che sa tanto di una domenica mattina dai ritmi lenti (sì lo so era venerdì ma era come se fosse domenica).
Arriviamo a San Carlo alle quattro fontane opera del rivale storico del Bernini, Borromini, forse per par conditio anche qui oggi non si entra ma già da fuori lo spettacolo non manca, insomma per dirla anche qui parlando male, San Carlo è "quella della facciata mossa, quella che poi dentro ha l'alternanza concavo-convesso".
La facciata nella sua interezza non è semplice da fotografare visto che si attraversa una stada e si finisce contro il muro del palazzo di fronte quindi dopo essermi inginocchiata a terra (e grazie al cielo ho il visorino orientabile se no mi toccava sdraiarmici) e dopo essere anche stata per un po' in mezzo alla strada per far foto dei dettagli (tanto il semaforo era rosso) insomma per dirla in parole povere dopo aver dato spettacolo davanti a San Carlo e alle sue quattro amiche fontane rieccoci a Piazza Barberini dove c'è la Fontana delle api realizzata per il 21° anniversario del mandato di Urbano VIII sul seggio pontificio (le tre api ornavano il blasone della famiglia Barberini,cui apparteneva il papa).
Imbocchiamo quindi via Veneto, sì sì proprio lei quella famosa dei tempi della Dolce Vita, e troviamo subito la chiesa di S.Maria della concezione bella, luminosa e piena di bei quadri ma conosciuta soprattutto per quello che c'è sotto: al di sotto della chiesa c'è il cimitero dei cappuccini, curioso e a tratti inquietante, diciamo appuntamento immancabile per gli amanti del macabro, ecco è vietato far le foto ma quella al cartello "offerta almeno un euro a persona" son riuscita a farla "scappare" mentre mettevo via la macchina! Le pareti delle 5 cappelle sono tappezzate, se così si può dire, di ossa, i soffitti hanno fregi fatti di ossa e i lampadari sono anch'essi di ossa e finchè si parla di vertebre o costole ok, ma quando vedi intere pareti ricoperte da teschi (beh insomma costole e vertebre ne abbiamo un po' ognuno il teschio uno è!) insomma la cosa comincia a farti impressione e cominci a capire che ci sono oltre 4000 scheletri lì dentro tra quelli composti e quelli usati per decorare quà e là!
Uscite di qua ci aspetta una meta decisamente più vivace, insomma più cool, più...ROCK! La nostra prossima meta è infatti l'hard rock cafè! Qui mentre Vero sceglie il regalo a sua sorella cominciamo a vedere un po' di gente, il negozio è piccolo e affollato, insomma l'ambiete intorno a noi sembra svegliarsi (dormiglioni!).
Ripartiamo e dopo un pezzo in autobus e uno a piedi, passando inaspettatamente davanti al teatro Sistina arriviamo a Trinità dei monti, la chiesa è veramente bella, uscite godiamo di un bellissimo panorama sulla città, poi abbassiamo lo sguardo verso la celeberrima scalinata e.. oddio ma è piena zeppa di gente... hey ma laggiù in fondo non ci dovrebbe essere la "barcaccia"? non si vede neanche!! Sì ok in questi giorni abbiamo visto luoghi affollati (insomma non dimentichiamoci della cappella sistina) ma uno spazio così grande e all'aperto fa davvero impressione, siamo tutti qui oggi? Fotografare la barcaccia è un'impresa ardua quasi quanto riuscire a passare la folla per andare verso la metro... ok che prima sembrava vuota la città ma così è esagerato!
Riusciamo a prendere la metro e arriaviamo a Piazza del Popolo, qui è in corso l'allestimento di un grande palco, sedie, impienti, ecc perchè la settimana successiva ci sarà la festa della polizia. Giriamo, leggiamo routard, fotografiamo e poi ci incamminiamo in direzione Ara Pacis con l'intenzione di mangiare un boccone prima di arrivarci, oggi a differenza dei giorni precedenti la festa dei lavoratori vede i supermercati chiusi (beh è giusto) e quindi ci prendiamo un panino in un bar e tralascio la storia della luce del bagno :-D...
Andiamo all'Ara Pacis e.. noooo è chiuso! quindi ce lo guardiamo da fuori della tanto contestata Teca facendo pessime foto attraverso il vetro che riflette gli alberi del lungo Tevere! Ci dirigiamo quindi verso piazza colonna e lungo la via ci prendiamo un bel gelatino, eh bisogna assaggiare anche il gelato romano!!
Dopo una bella passeggiata rriviamo quindi a piazza Colonna per poi giungere in piazza di Montecitorio, da qui, sempre a piedi, ci dirigiamo alla mitica fontana di Trevi che, volendo riprendere il discorso di prima sulla Dolce Vita è "quella del :Marcelloooo come here!"..
Ecco qui la folla è ancora più impressionante che a Piazza di Spagna perchè l'mbiente è più piccolo e soprattutto da un po' più l'idea di chiuso. Con tanta pazienza pian piano risuciamo a scendere verso il bordo della fontana così da poterci dedicare (alternate per poterlo documentare) al famoso lancio della monetina! Guardiamo l'ora e scopriamo che è prestissimo, facendo la programmazione della giornata temevo di aver messo troppe cose e invece sono solo le 15.30!! Ok vediamo come sfruttare questo tempo "avanzato": la prima idea è quella di andare a vedere la Bocca della Verità che avevamo beccato chiusa, ci mettiamo in attesa dell'autobus ma non solo non passa quello che ci serve ma non ne passano proprio per un bel po' di tempo, nell'attesa sfoglio il routard e mi vine in mente un'alternativa, anche perchè alla fine la bocca vista l'abbiamo vista e se poi andiamo lì ed essendo il primo maggio è chiusa? Se noi invece ci prendiamo la metro e ce ne andiamo un po' fuori verso le cose che non abbiamo preso in considerazione perchè più lontane e quindi che ci rubano più tempo? Affare fatto partiamo in direzione di San Paolo fuori le mura con l'idea che se si fa presto con le cose serie ci si ferma di ritorno alla Garbatella. Arriviamo alla basilica si San Paolo in un clima bellissimo, fuori i bambini giocano a palla sul prato, dentro è in corso la funzione, la basilica da fuori è molto semplice, senza troppi fronzoli dentro dà (almeno ha dato a me) una sensazione di stare in mezzo a lussi e sfarzi, non so forse sarà stato tutto quell'oro ma ho trovato davvero molto contrasto tra esterno e interno. Mentre si fà sera riprendiamo la metro per tornare (ah questa è una metro che per la maggior parte del tragitto è dissotterrata) rinunciando alla Garbatella. Torniamo al nostro caro "1000eunaRoma" e dopo esserci lavate, cambiate, rilassate, fatto le telefonate a casa (sì come se li sentissimo una volta al giorno tzè) andiamoa fare la pappa! Il posto lo abbiamo adocchiato ma sappiamo che chiude presto anche per questo ci siamo sbrigate a rientrare, si chiama Lo scoglio di Frisio ed è vicino vicino al nostro B&B. Entriamo e SORPRESA! il posto è assai particolare, è infatti stao ricreato un fondale marino, i muri sono a rilievo, la luce centrale arriva tramite un grande quadrato di vetro blu, in giro ci sono pesci e anfore e il bancone è a forma di barca: davvero carino e originale! E' presente una tavolata di giapponesi e c'è anche il pianista e un cantante che è intento a intrattenerli. Questa è la nostra ultima cena tipica e io ci do di amatriciana!!!

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